Come risparmiare sul raffrescamento della casa?
Come spesso accade in prossimità dell’estate, molti di noi desiderano non farsi cogliere impreparati dal caldo afoso e dotarsi di un sistema di raffrescamento per la casa che non comporti un esborso economico esagerato e che, soprattutto, il cui utilizzo non vada ad impattare in modo troppo gravoso sulla bolletta dell’energia elettrica. In questa breve guida, vi forniremo qualche indicazione su come risparmiare sul raffrescamento della casa.
Raffrescamento estivo della casa: condizionatore o rinfrescatore?
Non tutti sanno che gli ambienti possono essere rinfrescati attraverso due diverse tipologie di impianti: condizionatore o rinfrescatore.
Il rinfrescatore o raffrescatore è un elettrodomestico adatto per essere trasportato da un ambiente all'altro, è caratterizzato da un potere refrigerante limitato in quanto la sua tecnologia è progettata per sfruttare il principio naturale dell’abbassamento della temperatura ambientale, questo perché all’aria che viene assorbita dall’apparecchio vengono mescolate molecole d’acqua fredda.
Mentre, il condizionatore, indicato per il condizionamento di una specifica zona della casa, poiché non è trasportabile, per l'installazione necessita del coinvolgimento di tecnici abilitati.
La tecnologia alla base del funzionamento del condizionatore prevede il passaggio dell’aria calda attraverso uno scambiatore di calore, questo scambiatore, che lavora a temperature piuttosto basse, mediante l’utilizzo di un gas refrigerante, è in grado di produrre aria fredda.
Risparmiare sul raffrescamento in 4 mosse
Spesso si tende a presupporre che gli apparecchi per il raffrescamento possano comportare un drastico aumento dei costi della bolletta dell’elettricità. In parte è vero, ma se si adotta qualche accortezza, se si imposta la giusta temperatura e se si acquista un dispositivo per raffrescamento avente una classe energetica alta, il consumo di energia risulterà irrisorio se confrontato con il benessere che ne deriva.
1. Le buone abitudini che fanno la differenza
Per far sì che il fresco rimanga all’interno dell’appartamento il più a lungo possibile viene sempre consigliato di mantenere chiuse le porte e le finestre dell’ambiente in cui soggiorniamo, in modo tale da far rimanere all’esterno dell’abitazione l’aria calda.
Infatti, sia le tapparelle che le persiane consentono attraverso il loro sistema di oscuramento di ridurre in una percentuale piuttosto elevata l’impatto del calore generato dai raggi del sole che si riverberano sull’immobile, impedendo, in tal modo, al calore di attraversare attraverso le aperture dell’edificio.
Ma non è tutto. Per ridurre i consumi elettrici dell’apparecchio è indicato lo svolgimento di un controllo periodico, soprattutto in relazione ai filtri dell’aria e delle ventole. Infatti, la polvere potrebbe ostruire l’ingresso dell’aria all’interno del raffrescatore comportando un maggiore sforzo del motore e di conseguenza delle ventole, per il cui funzionamento verrebbe richiesto un maggior dispendio di energia elettrica. Quindi, mantenere porte e finestre chiuse, soprattutto nelle ore più calde della giornata, ed eseguire periodici controlli consente di mantenere i costi della bolletta dell’energia elettrica contenuti.
2. Scegliere la giusta classe energetica
Ai fini del risparmio energetico, un altro fattore da tenere in considerazione è quello della classe energetica del dispositivo di raffrescamento che si intende acquistare. Come per tutti gli elettrodomestici che siamo abituati ad utilizzare, anche quest’apparecchio in base alla tecnologia con cui viene realizzato può garantire un risparmio sulla bolletta della luce.
Più è alto, minore sarà l’impatto che lo stesso avrà sulle nostre spese di gestione familiare.a la classe in cui è classificato un apparecchio.
3. Impostare la giusta temperatura
Un altro fattore da considerare se non si vogliono sostenere costi troppo elevati per l’energia elettrica è quello relativo alla temperatura da impostare sul raffrescatore. Mantenere una temperatura costante è il modo migliore per abbassare i consumi domestici. Infatti, una volta raggiunto il giusto clima all’interno della stanza in cui siamo, spesso si tende ad arrestare il funzionamento del raffrescamento, nella convinzione di risparmiare energia, ma non è così, in quanto lo spegnimento totale della macchina comporta un immediato innalzamento della temperatura. Quindi, all’accensione il raffrescatore dovrà lavorare maggiormente per recuperare la temperatura cui era arrivato in partenza, provocando in tal modo un maggior sovraccarico del motore che a sua volta richiederà un maggior consumo di elettricità.
4. Quanti dispositivi usare e dove metterli
Il numero dei dispositivi da installare in un appartamento dipende dalle dimensioni e dal numero di stanze che compongono la casa. Normalmente si consiglia di utilizzare un raffrescatore per ogni stanza, ma c’è chi, proprio in base alla tipologia dell’immobile, opta per l’installazione di un unico macchinario da collocare, ad esempio, nel disimpegno che serve più di una zona, ma in tale ultimo caso, ovviamente, le porte delle stesse devono essere tenute aperte. Infatti, per far defluire l’aria fresca è necessario che non ci siano degli ostacoli, come appunto pareti o muri divisori.