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Come risparmiare sul riscaldamento autonomo

Come risparmiare sul riscaldamento autonomo

Impianti di riscaldamento autonomo, la domanda di oggi è: come risparmiare in poche e semplici mosse? Chi di noi, tra l'aumento dei costi dell'energia e il conflitto russo-ucraino, non è alla ricerca di uno o più espedienti per contenere i costi di luce e gas. Specie in inverno, stagione in cui il costo del gas naturale subisce un rincaro non da meno per le tasche dei fruitori. Di conseguenza, le famiglie cercano, in ogni modo possibile e immaginabile, di ridurre gli sprechi. Ecco alcuni trucchi per risparmiare sul riscaldamento autonomo in casa e rendere quest'ultima più funzionale.

Riscaldamento autonomo e centralizzato, quali differenze?

Si sa, le scelte giocano un ruolo fondamentale nella nostra vita. Ecco perché, in questo frangente, il segreto per prendere una buona decisione è vedere distintamente le qualità sostanziali, le note distintive e gli elementi costitutivi sia di un impianto autonomo che di un impianto centralizzato.

L’impianto autonomo, fa riferimento a una sola caldaia che regola la produzione di calore e acqua calda per il singolo appartamento. Spetta a te abitatore (in quanto "padrone assoluto" dei tuoi consumi e intestatario dei contratti di fornitura) controllare e gestire la temperatura all'interno del tuo ambiente domestico. Dovrai procedere alla manutenzione/controllo dei fumi della caldaia (una volta all'anno) e regolare le emissioni allo scopo di ridurre l’inquinamento atmosferico.

Il riscaldamento centralizzato, invece, include anch'esso una sola caldaia, ma dalle dimensioni maggiori e in comune con tutti gli altri condomini. La capacità di rendimento è più alta rispetto a un impianto di riscaldamento autonomo, ciò comporta necessariamente una riduzione dei consumi. Stavolta, i singoli utenti non dovranno minimamente preoccuparsi né della manutenzione, né tanto meno della gestione dell’impianto dal momento che tali pratiche sono gestite dall’amministratore di condominio. L'unico aspetto negativo di tutto ciò è la scarsa libertà di utilizzo, giacché il tempo di avvio è misurato insieme agli altri inquilini; questo scoglio può essere in parte superato tramite l'installazione dei cosiddetti "ripartitori di calore".

Come funziona il riscaldamento autonomo

Come funziona il riscaldamento autonomo? É molto semplice: tu locatore hai una caldaia interna che alimenta solo l’impianto idrico del tuo ambiente domestico, ergo che gestisci in piena autonomia. Sicché puoi scegliere quando accendere i caloriferi e impostare la temperatura in linea con le tue esigenze.

Tuttavia, è anche vero che la messa in moto degli impianti autonomi di riscaldamento è comunque delimitata dalla Legge italiana per l'utilizzo delle valvole termostatiche e la contabilizzazione. Prima di tutto, l'impianto può essere acceso solo ed esclusivamente in determinati periodi dell'anno e per un tot di ore al giorno, contraddistinte e divise in razioni tra 6 zone:

  • zona A: dal 1/12 al 15/03 per un tempo massimo di 6 ore
  • zona B: dal 1/12 al 31/03 per un tempo massimo di 8 ore
  • zona C: dal 15/11 al 31/03 per un tempo massimo di 10 ore
  • zona D: dal 1/11 al 15/04 per un tempo massimo di 12 ore
  • zona E: dal 15/11 al 15/04 per un tempo massimo di 14 ore
  • zona F: l'accensione dell'impianto di riscaldamento non è soggetta a vincoli

Oltre a ciò, la temperatura non può superare un certo plafond, così da far fronte alle due principali piaghe globali, quali il surriscaldamento climatico e l'inquinamento. A questo proposito, nei domicili, nei luoghi di lavoro e nelle scuole non è consentito superare i 20 gradi centigradi, mentre il clima negli stabili può arrivare al massimo a 18 gradi centigradi.

Se invece la temperatura minima esterna stagionale è particolarmente fredda, è probabile che il tuo Comune di appartenenza decida di aumentare i limiti previsti.

Abbassare i consumi del riscaldamento è davvero possibile?

Quando si è in pieno inverno, le burrasche si avvicendano, il mare è agitato e scuro, le giornate si accorciano e le caldaie producono un suono talmente forte e profondo da echeggiare in tutto il paese. Tutto sommato, non esiste niente nella vita di più bello di un ambiente caldo e accogliente in una giornata fredda e nevosa. Ma sapevi che l'impianto di riscaldamento domestico e l'acqua calda designano quasi la metà della bolletta media del gas? Con il caro bolletta i prezzi del metano sono in aumento, pertanto il solo pensiero di ricevere un colpo di stanga basta e avanza per convincerti a spegnere il riscaldamento.

Il bello di tutto questo è che ci sono tante cose che puoi fare per risparmiare sulla bolletta del gas. Come? Prestando attenzione ad alcuni accorgimenti.

Come ottimizzare i consumi del riscaldamento autonomo

Eccoti le 4 regole d’oro per risparmiare, ottimizzare i consumi del riscaldamento autonomo, aiutare il pianeta e far sì che il tuo nido sia più caldo più e più confortevole:

  1. Sostituisci i filtri del forno: sostituire i filtri del forno è un atto che non solo migliora la qualità dell'aria in casa, ma ti aiuta anche a ridurre i consumi energetici.
  2. Chiudi le prese d'aria inutilizzate: hai una camera degli ospiti che usi sporadicamente? Chiudi lo sfiato proveniente dal forno. Inoltre, basterà chiudere bene le porte e le finestre. Così facendo limiterai la dispersione di calore.
  3. Prendi in considerazione una coperta termica: con un basso consumo energetico, tale trovata ti consentirà di regolare il termostato su temperature più basse
  4. Regola la temperatura dello scaldabagno: portandola a 120 gradi Fahrenheit (48.9 gradi Celsius) puoi ridurre i costi di riscaldamento dell'acqua fino all'11%. Mentre, ridurre i minuti della doccia può farti risparmiare fino al 33%.
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